Planimetria
percorso
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Il
sentiero, fiancheggiato da alti cipressi, prende avvio dinanzi
al Castello di Toblino e prosegue in leggera salita costenggiando
le recenti palestre di roccia sulle pendici dei Crozzetti Rossi.
La mulattiera un tempo costituiva un percorso obbligato per
gli abitanti delle giudicarie che da Stenico e da S. Lorenzo
in Banale giungevano a Ranzo attraverso la via di S. Vigilio,
e a Toblino lungo un tratto del rio della Valle del Rio Ranzo,
inoltrandosi nella quale è possibile intravedere alcuni
suggestivi scorci panoramici sul lago e sul castello.
La solitaria valletta è caratterizzata da una vegetazione
rigogliosa, favorita da un microclima di tipo mediterraneo. |
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La strada
forestale, poi sentiero selciato con gli antiche e ormai levigati
pietroni, serpeggia nella selvaggia boscaglia solcata da un'ombrosa
gola.
L'itinerario quindi, dopo aver fiancheggiato l'impervio "canyon"
del Rio Ranzo, si apre a ventaglio sulla piana dell'omonimo solitario
paese immerso nel verde, situato tra il vallone dello stesso Rio e
la gola del Sarca (Limarò), tra il monte Gaza a nord e il Gruppo
del Brenta in lontananza.
L'edilizia tradizionale di Ranzo, le cui origini risalgono all'epoca
romana, è quella tipica delle baite in lagno e pietra e dei
profondi pozzi con fontane e lavatoi.
Dal paese si può percorrere l'antica Via di S. Vigilio, oggi
sentiero SAT S. Vili, nei cui pressi, sul precipizio del Limarò,
si delinea la bianca chiesette di S. Vigilio con un singolare pulpito
esterno dal quale, secondo la leggenda, il vescovo di Trento avrebbe
predicato. |
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